25 ottobre, 2019
Abbiamo classificato le tendenze principali della musica dance, del DJing e della cultura delle discoteche discusse in occasione dei forum all'Amsterdam Dance Event 2019.
Dal 17 al 21 ottobre, il nostro team si è unito a migliaia di appassionati di musica elettronica all'Amsterdam Dance Event 2019 (ADE). Il festival di 5 giorni si è impadronito della capitale olandese, dove caffè, bar e discoteche hanno ospitato le performance dei nomi più importanti sulla scena mondiale, tra cui Peggy Gou, Jon Hopkins, Charlotte de Witte e molti altri.
Tra le feste e le dimostrazioni tecnologiche, esperti di tutta una serie di discipline hanno sondato il futuro del settore della musica dance e dei relativi trend di punta. Ricapitoliamo qui alcune delle discussioni di spicco del festival.
Kristen Knight
I grandi nomi dell'industria delle apparecchiature per DJ e dello streaming hanno discusso l'impatto di questa tecnologia nel mercato complessivo della musica elettronica, ipotizzando che potrebbe determinare una distribuzione più equa delle royalties degli artisti.
Già quest'anno, Terry Weerasinghe, CSO di Beatport, ha notato un aumento dei download, ma anche degli abbonamenti allo streaming per volti nuovi sulla scena della musica dance. Questo suggerisce come vengano demolite le barriere tra la condivisione e l'incasso di proventi dalla musica, ha affermato. Jack Bridges di SoundCloud è d'accordo e suggerisce che lo streaming renderà la musica più democratica, consentendo un'equa assegnazione delle royalties agli artisti giusti e marchi più indipendenti.
Tuttavia, Weerasinghe di Beatport non ritiene che lo streaming si impadronirà del tutto del mondo del DJing. All'uscita del CDJ 25 anni fa, si riproduceva una combinazione di CD e vinili e crede che emergerà un ascolto ibrido simile: set di DJing metà in streaming, metà scaricati. Intanto, Jay Cunningham di InMusic Europe sostiene che lo streaming non sembra l'opzione migliore per tutti i DJ, pur andando benissimo per i Disc Jockey per hobby e ai matrimoni che accettano richieste di canzoni. Comunque, connessioni WiFi e dati mobili valide saranno essenziali per il decollo di questo trend.
Mark Grotefeld di Pioneer DJ rivela che la nostra attenzione non verrà distolta quando lo streaming approderà alla console. Nonostante l'uscita recente di software e hardware compatibili con lo streaming, come la console intelligente e accessibile DDJ-200, spiega come i "Creatori e performer di musica debbano essere al centro di tutto quello che facciamo."
In questo forum ci è stato presentato un fenomeno emergente, ma ancora di nicchia: Algorave, una combinazione di immagini e musica live-coded.
Le esperte in materia Coral Manton e Shelly Knotts ci spiegano come si fa, con alcuni artisti che codificano le esibizioni in anticipo e altri che improvvisano i set sul momento. Esibendosi dal vivo, generalmente si avvalgono di ambienti e linguaggi di codifica quali SuperCollider e TidalCycles. Sostengono che la loro proiezione in tempo reale crea un collegamento immediato con la folla, dando un tocco di "verità" allo spettacolo.
Shelly ci spiega come l'osservazione di musicisti jazz, con una vasta gamma e capacità di improvvisazione, sia diventata un fattore motivante chiave per l'apprendimento del live code (codifica dal vivo). Afferma: "Il live code è senza limiti". Quest'anno, le feste all'insegna dell'Algorave sono giunte persino al Glastonbury Festival, da non perdere!
In questo gruppo, gli esperti del settore dei locali hanno discusso come appariranno le location della musica dance nel 2022, classificando i trend delle varie regioni.
Rainbow Gao, figura di spicco sulla scena della musica elettronica cinese che ha allestito numerosi festival, tra cui uno sulla Grande Muraglia, ha condiviso le proprie idee rivoluzionarie sottese al nuovo nightclub 3NTRY a Shanghai. Spiega come si tratti piuttosto di un polo artistico dedito alla collaborazione con i musicisti locali, esibendo un'architettura sostenibile, iniziative a zero rifiuti, eco-toilette nonché il divieto della plastica monouso nell'edificio.
Analogamente, Katarzyna Czechowska, che lavora per un marchio di registrazione polacco, ha parlato della sua partecipazione a progetti a favore dell'ecologia all'Instytut Festival di Varsavia. L'aspetto più lampante è la creazione della prima "foresta techno" in assoluto, dove tutti i partecipanti dovevano piantare un alberello prima di scendere in pista.
Se vivi negli Stati Uniti, probabilmente presto noterai la tecnologia Musion in un locale della tua zona, suggerisce Peter Martin di CREATEC. L'impresa specializzata nel rendere le persone virtuali ha collaborato con figure del calibro di Alexander McQueen, Gorillaz, Janelle Monae e MIA. Inoltre, è stata responsabile del famoso ologramma Tupac a Coachella 2012. Sta per uscire una nuova versione low-cost della tecnologia detta Portal, che secondo Martin sarà una bomba.
Si sa, i dispositivi digitali stanno cambiando il modo in cui interagiamo con il mondo circostante. Ci abbiamo pensato noi di Pioneer DJ e non siamo i soli.
Ha affrontato il tema anche il nostro Dan Tait, sostenendo come gli smartphone abbiano determinato una sensazione comune di perdita della pista. Troppe persone sono coinvolte più dal proprio schermo che da chi le circonda. Danny Howard di BBC Radio 1 ha notato il fenomeno anche nei locali: i presenti registrano video dei set anziché guardarli. Pur sapendo che questo è inevitabile data la popolarità dei social media, suggerisce che diventa un problema solo se la gente lo fa per tutto lo spettacolo.
E anche se i social media sono diventati un modo per gli artisti di far ascoltare la loro musica, il musicista Adam Ficek rileva che questo ha comportato un'eccessiva promozione di sé. È preoccupante vedere come le persone si dimentichino di essere molto più di un profilo di Instagram.
Per saperne di più sul tema, guarda il nostro recente documentario INSTA DJ.
Credito a Dick Rennings per la foto di Amsterdam.